Quintana: 4 lance di Formica al Museo del Giotti

Un bel gesto per Marcello Formica e la Quintana tutta

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Questi cimeli storici sono stati donati al Museo del Nobile Rione Giotti da Mauro Formica, figlio del plurivittorioso cavaliere folignate, che insieme a Paolo Giusti, (con 12 giostre vinte), detiene il record di vittorie della Giostra della Quintana.

Le  lance saranno conservate accanto al Palio del 1963, (frutto della prima storica vittoria ottenuta dal Rione Giotti proprio grazie a Marcello Formica, in sella a Briosa, in veste di Cavalier Animoso.

Oltre a rappresentare un patrimonio di inestimabile valore storico e significato simbolico, in quanto appartenute al più grande cavaliere della storia della Giostra della Quintana di Foligno, le lance permettono di arricchire il percorso museale del Societas Juctorum, consentendo ai visitatori di apprezzare da vicino le differenze con le altre grandi Giostre d’Italia. Infatti Insieme alla lancia utilizzata al Campo de li Giochi di Foligno,  saranno donate ed esposte le lance impugnate da Formica nelle giostre di Arezzo, Ascoli Piceno e Faenza (in occasione delle due storiche disfide organizzate tra cavalieri faentini e folignati).

Dopo gli abiti da sfilata donati dalla famiglia di Giacinto Candellori, l’abito da dama donato da Ambra Cenci unitamente al corredo di gioielli e altri cimeli donati da tanti rionali in questi anni, il Museo Rionale Societas Juctorum si conferma non solo come luogo della memoria di tutti i quintanari, (non soltanto di fede giottina), ma anche come vero e proprio scrigno di cultura sociale, esempio unico nella città della Quintana.

Le parole di  Mauro Formica e il ringraziamento del Priore del Rione Giotti,  Alfredo Doni

“Si tratta di materiale  nostra famiglia conservava in casa – racconta Mauro Formica – Il desiderio di donarle al Rione Giotti è dovuto da un lato ai trascorsi di mio padre e dall’altro al fatto che il Giotti si è dotato di una struttura come il Museo. Inoltre tra la nostra famiglia ed il Rione Giotti c’è un legame particolare visto che sia io, nel 1972, che mio fratello Marco negli anni ’80, abbiamo corso una Quintana ciascuno proprio per il Giotti .

“A nome di tutto il Rione non posso che esprimere una profonda gratitudine verso Mauro e la sua famiglia, – dice Alfredo Doni-, conservare un patrimonio di così elevato prestigio e valore per noi non può che essere un onore, oltre che un vanto, che conferma quanto sia importante per la Quintana tutta il ruolo svolto dal nostro Museo come luogo di memoria e narrazione”.

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