INTERVISTA A LUCA BERTARELLI, IL MITICO DJ BERTA

Conosciamo meglio l'artista che fa ballare insieme tutta Italia

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Dj Berta fa ballare il mondo

“Luca Bertarelli, da dove nasce la tua passione per il ballo e la musica da ballo?”

“La mia passione per il ballo nasce quando avevo 13 anni e mi è stata trasmessa dai miei genitori che sono dei professionisti del ballo Liscio da sala, Standard e Folk Romagnolo e che, tutt’ora, continuano ad insegnare e a giudicare nelle gare regionali; con loro ho imparato un pò tutti gli stili di ballo, anche per competizioni. Crescendo ho cominciato a studiare ed approfondire il ballo Latino Americano e le Danze Caraibiche, anche con professionisti di fama internazionale come M°.Alberto Pregnolato M°.Claudia e Davide Gabusi M°Iris Del Carmen Calzado di Cuba e M°Luigi Marini.
Ho partecipato perfino a gare raggiungendo ottimi risultati, finche’ ho volto lo sguardo all’infinito mondo dei balli di gruppo.
Il ballo mi ha trasmesso sempre serenità e portato grandi soddisfazioni.”

“come mai la scelta del genere “balli di gruppo”?”

“Il passaggio al ballo di gruppo è avvenuto gradualmente … tutto inizio’ quando negli anni 80/90, dopo la chiusura dei corsi di ballo, mi trasferì al mare con la mia famiglia, nella nostra bella riviera Emiliana Romagnola, con una piccola consolle da Deejay per fare dei pre’ serata o delle serate da ballo. Tra una mazurca ed un boogie woogie, suonando i classici balli di gruppo che andavano all’epoca, notai che il pubblico, di qualsiasi età, partecipava con entusiasmo e tanto divertimento; ad ogni estate, il numero di persone che apprezzavano questo genere aumentava sempre di più, così un giorno decisi di inserire nelle mie scuole di ballo, oltre ai corsi di liscio e latino, anche i corsi di ballo di gruppo. Tutto prese poi forma, facendo nascere dj Berta, quando fui ingaggiato da dei titolari di alcune importanti sale da ballo che desideravano far divertire la loro clientela con il ballo di gruppo.”

“approfondiamo il genere “balli di gruppo”, quali sono i meccanismi socio-psicologici che spingono le persone a scegliere questo tipo di ballo?”

“Viviamo nell’era del digitale, dei social, dei selfie … un’era in cui l’individualità ha assunto una posizione dominante … e questo si riflette in parte anche nel ballo di gruppo, dove le persone non interagiscono piu’ in maniera diretta, come avveniva ad esempio nel ballo di coppia, ma integrano la propria individualità in un contesto sociale che è appunto il ballo di gruppo.
È comunque una maniera come tante per conoscere altre persone, divertirsi e soprattutto ballare liberamente, senza preoccuparsi di ballare bene o male … dove, fra un passo sbagliato e l’altro, i ballerini si guardano sorridendo dicendo “cavolo, prima o poi questo ballo lo imparerò!’’.

Stare seduti e’ difficile perché le musiche sono belle e coinvolgenti … e così ballando non pensiamo più alle brutte cose che ci circondano ogni giorno…IL BALLO e’ da sempre FESTA, ALLEGRIA e SALUTE.”

“perché sei diventato anche compositore di brani dedicati al “ballo di gruppo”?”

“sono anche un compositore che, assieme ad altri professionisti, fra cui dei validi musicisti compositori, sviluppo i vari progetti. Ad oggi il mio produttore ed editore è la Montefeltro edizioni musicali.
Comunque cominciò tutto nell’anno 2000 quando un produttore impresario di un famoso complesso mi vide lavorare su un palco, mentre facevo musica e animazione. Durante la pausa mi avvicinò e, facendomi dei complimenti, mi disse che, se avessi continuato così, avrei avuto un bel seguito! Poi mi propose di andarlo a trovare nel suo studio per valutare un’eventuale collaborazione musicale.. … io presi il suo bigliettino da visita, lo ringraziai senza dargli molta importanza e gli dissi che ci avrei pensato.
Nel 2005, mentre organizzavo le varie canzoni nella scaletta, mi ritrovai in mano quel biglietto da visita e, pensando e ragionando, mi dissi … perché no!! Sto’ continuando a fare balli di gruppo su pezzi internazionali quando ho tante idee che mi frullano per la testa … in quel momento mi decisi che dovevo fare qualcosa di mio, e così tutto iniziò.”

“come mai sei così seguito e amato in tutta Italia?”

“Questa è la domanda da un milione di dollari..
Il merito va principalmente a tutti i miei fans e a tutti coloro che in generale amano la musica e il ballo, con la loro voglia di divertirsi e di vivere a pieno la vita. Senza di loro io non avrei ragione d’esistere; mi danno la forza e la soddisfazione per continuare a fare quello che faccio e a farlo sempre meglio.
Devo ringraziare anche l’avvento di internet e dei social che hanno permesso, ad un artista come me, di interfacciarsi a tutta l’Italia e al mondo … poi, oltre al fatto che possano piacere o meno i miei balli e le mie musiche, credo di essere seguito per la mia semplicità. Sono un personaggio “popolare”, nel senso di uno del popolo e le persone non mi vedono come uno su un piedistallo, ma per quello che sono nella vita reale, uno di loro. Inoltre posso dire che sono stato uno dei primi ad inventarmi la figura dell’istruttore Online di balli di gruppo con video spiegazione didattica.
Se posso aggiungere … la soddisfazione piu’ grande è che comincio ad essere molto seguito anche all’estero, non ho mai usato google translator come negli ultimi anni…”

“Quale è la marcia in più che ti ha fatto diventare leader in questo genere di musica?”

“La marcia in più che mi ha fatto diventare conosciuto in questo genere di musica è la fortuna di avere una solida equipe di professionisti al mio fianco, con i quali poter condividere, ricombinare e sviluppare le varie idee, poter spaziare su vari generi, dallo Spagnoleggiante, Dance, Latino, Cumbia, Reggaeton e in più lingue.
Alcune canzoni, come Manitosa, Danza Gitana, Bazumba, Giga Gigolo’ e Noi Doi, sono diventate dei veri e propri tormentoni.”

“ci parli di un tuo prossimo progetto musicale?”

“Ti parlo di un progetto al quale tengo molto, che pubblicheremo nei prossimi mesi quando saremo fuori dall’eccentricità estiva…
si tratta di una collaborazione con una bravissima artista, di cui riveleremo l’identità con la pubblicazione, ed è una canzone su base reggaeton che parla della potenza e dell’intensità con cui soltanto le donne sanno amare.
Sul ballo ci sto’ ancora lavorando … vorrei creare la coreografia che possa il più possibile tradurre in danza la profondità e l’intensità di quelle parole.”

“Ci tengo a fare una piccola riflessione” -aggiunge poi Luca Bertarelli.

“Vorrei fare un piccola riflessione sulla base di fatti spiacevoli ai quali mi è capitato di assistere durante le mie tournèe e, attraverso la quale, spero di poter lanciare un piccolo appello che possa unire le persone a condividere tutto il buono che la passione per il ballo e per la musica può dare.

Oggi le sale da ballo, al contrario di qualche anno fa in cui la faceva da padrone il folklore tradizionale italiano inteso come ballo di coppia (valzer mazurca tango foxtrot ecc), sono state letteralmente inondate dal concetto di ballo di gruppo, e le persone che le frequentano hanno diversi scopi: chi appunto il ballo di coppia, chi il ballo di gruppo e chi entrambi, tanto che le orchestre ed i dj, così come faccio io, mettono a scaletta un po’ di liscio e un po’ di balli di gruppo per accontentare tutti.

Ahimè … a meno che ci sia una pista molto grande o un locale multi sala, non è possibile ballare in coppia mentre gli altri ballano in gruppo e viceversa … mi è capitato così, non di rado, di assistere a brutte discussioni, e a pretese di occupare la pista solo per il fatto di aver pagato il biglietto, di sentire gli sfoghi di colleghi dj e orchestrali che venivano assaliti, non dalla cara e vecchia “richiesta”, ma da chiavette usb come fossero dei joke-box, umiliando l’arte e la professionalità capitalizzata in una vita d’esperienza.

Vorrei quindi lanciare un piccolo appello, sperando di non rendermi antipatico, affinchè le persone possano rispettarsi e condividere tutte le emozioni che questo magico mondo ha da dare, anche nelle diversità di pensiero … c’è il momento dei balli di coppia e il momento dei balli di gruppo, magari il momento in cui ci va di provare a passare dall’altra parte ed il momento di ascoltare semplicemente una dolce melodia suonata da una fisarmonica.
Rispettiamoci tutti, nelle nostre infinite diversità, perchè tutti abbiamo qualcosa da dare, e tutti abbiamo sempre qualcosa da imparare; che sia di coppia o di gruppo, questo genere di ballo si chiama ballo sociale, proprio perchè permette la condivisione e l’aggregazione e, come disse Martin Luther King, la mia libertà finisce dove comincia la vostra.”

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