Castelli, borghi e oscure presenze della provincia di Terni

Da Orvieto a Casigliano, alla ricerca di luoghi incantati e storie misteriose

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Orvieto©Chantal Sikkink
Orvieto©Chantal Sikkink

 

Lasciando la provincia di Perugia alle nostre spalle, iniziamo la nostra prima tappa alla riscoperta dei  castelli e dei borghi della provincia di Terni.

Nel Ternano, infatti, non ci sono soltanto la Cascata delle Marmore e il Castello di Narni, che ci saluta dal monte uscendo dall’Umbria!

Orvieto e le sue straordinarie bellezze
I dannati©Chantal Sikkink
I dannati©Chantal Sikkink

Gioiello unico è sicuramente Orvieto, che tutti conoscono per la sua splendida chiesa gotica, con gli affreschi dei dannati del Giudizio Universale di Luca Signorelli e il Pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria. Pochi sanno, però, che, nel medioevo, Orvieto dominò un vasto territorio, conquistato dopo vittoriose battaglie contro Siena, Viterbo, Perugia, Todi e che il suo territorio, all’epoca, si estendeva dalla Val di Chiana, fino alle terre di Orbetello e di Talamone sul Mare Tirreno.

Torre del Moro©Chantal Sikkink
Torre del Moro©Chantal Sikkink

Tra il tredicesimo e quattordicesimo secolo Orvieto contava più abitanti della stessa Roma, circa trentamila.  Nacquero, in questo periodo, splendidi palazzi e monumenti come Palazzo dei Sette (i rappresentanti delle arti) con la Torre del Moro, la Rocca Albernoz, la Torre dodecagonale della Badia dei Santi Andrea e Bartolomeo e la Torre di Maurizio.

Rocca Albornoz Orvieto©Chantal Sikkink
Rocca Albornoz Orvieto©Chantal Sikkink

La Rocca Albornoz, che si incontra prima di arrivare al centro della città, fu costruita nel quattordicesimo secolo e ciò che ne rimane è stato trasformato in giardino pubblico.  Vicino ad essa si trovano diversi parcheggi dove lasciare i mezzi per proseguire e scoprire Orvieto a piedi!  Sulla piazza del Duomo si erge la Torre di Maurizio del quattordicesimo secolo.  Nella torre troviamo il più antico orologio meccanico d’Europa.  Esso venne installato per gli operai intenti nella costruzione del Duomo. Grazie ad esso, le maestranze potevano tenere conto del tempo, grazie al dottiere-automa che scandiva le ore, percuotendo la campana.  Più avanti, proprio dietro la  Torre di Maurizio, svetta la possente Torre del Moro, risalente al  200/300 d.C.

Orvieto (2)©Chantal Sikkink
Chiesa di Sant’Andrea©Chantal Sikkin

La struttura è visitabile e offre un bellissimo panorama a 360 gradi.  Procedendo in discesa su Corso Cavour si arriva a Piazza della Repubblica, dove si può ammirare la torre dodecagonale della Chiesa di Sant’Andrea, del dodicesimo secolo.  Una torre simile si erge anche a Porano, dove si trova l’Abbazia dei Santi Severo e Martirio.  Se invece optate per approfondire la vostra conoscenza orvietana, vi consigliamo di visitare anche il Pozzo di San Patrizio, il Pozzo della Cava, il Labirinto di Adriano, le Grotte della Rupe, la città sotterranea e, naturalmente, il Duomo!

Lasciato Orvieto, le meraviglie continuano…

Vicino a Orvieto, a Castel Giorgio si trova il Castello di Montalfina, dell’undicesimo secolo.  Purtroppo è di proprietà privata e non è nemmeno facile ritrovarlo, in quanto non ben segnalato.  Meglio proseguire per Porano,  per la Torre dodecagonale e Castel Rubello, una struttura costruita nel tredicesimo secolo, visitabile, previo appuntamento ed anche affittabile per eventi o pernottamenti.  Si narra che in questo castello, nelle notti di plenilunio, appaia una “Dama Bianca”, ossia una donna in un candido negligé.  Sarebbe apparsa la prima volta all’arrivo di Giuseppe, primogenito di Marino Marini, finanziatore di Garibaldi, nell’impresa dell’Unità d’Italia.  Il Marini avrebbe “spedito” l’ardente e fascinoso Giuseppe a Castel Rubello, perché stanco dei continui duelli che il ragazzo ebbe coi consorti delle sue amanti, infuriati! per i tradimenti!

Baschi©Chantal Sikkink
Baschi©Chantal Sikkink
Prossimo Pit Stop, Baschi 

Castello di Baschi è uno dei primi comuni d’Italia e il nome lo deve a tale Ugolino di Biscaglia, soprannominato “le Basque”, il quale eresse un nuovo castello dopo avere ricevuto il vecchio castello, Castrum Vetus, da Carlo Magno.  La famiglia Baschi, tra le più potenti del centro Italia, aveva il dominio su oltre 60 castelli della zona e aveva fondato, a circa 3 km dal castello, Baschi della Teverina, una grande Rocca con castello, quale fastosa e imponente sede residenziale della nobile famiglia. Tale roccaforte, di proprietà privata e ridotta a rudere, è ubicata nella località Carnano, nella frazione Tenaglie del comune di Montecchio.

Fanno parte di Baschi molti altri castelli, tra cui il Castello di Acqualoreto, edificato a partire dal decimo secolo e facente  parte dei castelli del sistema di difesa di Todi.  Ora, questo luogo è un bel borgo restaurato. Abbiamo, poi, il Castello di Civitella dé Pazzi (o Civitella del lago), con il suo Palazzo degli Atti, il Castello Comitale ,tuttora abitato, l’Arco di Diomede Atti e, udite udite, il Museo Ovo Pinto, unico al mondo, dove si possono ammirare uova dipinte, scolpite e migliaia di esemplari di tutte le specie animali.

Ed ancora, Castello di Collelungo: il borgo conserva ancora le mura di difesa e le torri, di cui una trasformata in campanile, ove, secondo la tradizione, era istallata  una ghigliottina per le esecuzioni ufficiali.  Le piccole vie, gli antichi sotterranei del Castello ospitano invece la storica cantina di proprietà dei Conti Faina, le cui prime testimonianze risalgono al XVII secolo, quando il Conte Zeffirino Faina portò, per primo, nel territorio umbro, il concetto di viticoltura specializzata, grazie agli studi svolti in Francia ma anche alla conoscenza del modello toscano, appresa grazie all’amicizia con il barone Bettino Ricasoli.

Sul colle sovrastante domina l’antica Torre di guardia di Capecchio, ora residenza privata.  Abbiamo quindi Castello di Morruzze, il quale era prima una villa come Morre, poi divenuto castello nel dodicesimo secolo, ed ora rimasto un paesino poco abitato.

Da Montecchio a Guardea 
Guardea Castello del Poggio (2)©Chantal Sikkink
Guardea, Castello del Poggio ©Chantal Sikkink

Scendiamo più a Sud, fino a Montecchio.  Il Castello di Montecchio, del dodicesimo secolo, è uno dei centri medievali meglio conservati della Teverina.  Il piccolo borgo di Tenaglie, dominato da Palazzo Ancajani, del XIII secolo, è visitabile su richiesta.

Spostiamoci ancora più giù, lungo la SS205, direzione GuardeaCastello del Poggio, che domina il paese sottostante, ossia Guardea, fu fondato, come feudo imperiale, nel 1034, su una preesistente torre bizantina del VII secolo.  Edificato dai Normanni, subì un importante restauro nel Cinquecento ed è uno dei castelli più antichi d’Italia.  Fra i personaggi che conquistarono il castello si possono menzionare: Federico II di Svevia, Carlo V d’Asburgo, Cesare Borgia che lo regalò alla sorella Lucrezia, Filippo di Savoia-Nemours, la principessa Olimpia Maidalchini (Donna Olimpia Pamphili) e Lina Farini che sposò il comico statunitense Jimmy Savo. Il luogo divenne così un Art Center, che ha ospitato anche il nobel per la letteratura John Steinbeck. Nel 1981, dopo decenni di abbandono, questo luogo è stato acquistato e restaurato da privati. Per l’importanza storica e culturale, il Ministero dei Beni Culturali ha concesso al Castello il vincolo di Monumento Nazionale.  Attualmente è anche sede del club di Budapest e della sede territoriale di Legambiente. Pur essendo privato, si può visitare gratuitamente, contattando il Comune di Guardea.  Guardea Vecchia del IX sec.,è senza dubbio uno dei borghi fortificati più belli e panoramici di tutta la regione.

Alviano e la caccia ai fantasmi
Alviano©Chantal Sikkink
Alviano©Chantal Sikkink

Sempre lungo la SS205 incontriamo Alviano con il suo castello ricostruito nel XVI secolo su un fortilizio preesistente.  L’imponente castello ospita il Municipio, il centro di documentazione audiovisiva sull’Oasi di Alviano, un centro convegni e, nei sotterranei,  mostre permanenti di arte moderna, nonché il Museo della Civiltà Contadina.  Il 10 maggio 2014 si è tenuta al castello un’indagine di ghost hunting (caccia ai fantasmi).  Sono state registrate delle anomalie nei locali che ospitano il Museo dedicato alla figura di Bartolomeo D’Alviano.

Alviano (6)©Chantal Sikkink
Alviano ©Chantal Sikkink

La sensitiva Emanuela Mitraglia avrebbe captato, a più riprese, alcune presenze (bambini e perfino un uomo in abbigliamento militare) che girovagherebbero per la stanza.  Alcuni ghost hunters avrebbero assistito a forti rumori provenienti da parti diverse della stessa sala: colpi sul muro, clangore di armi, passi.  Altri avrebbero contemporaneamente segnalato un singolare avvistamento: una sagoma scura si aggirava fugacemente nel chiostro del castello per scomparire nelle vicinanze della cappella.  Qualcuno avrebbe sentito ridere una donna dalle parti della biglietteria!  Che questo sia vero o frutto di suggestione e fantasia, il Castello di Alviano, merita, senza ombra di dubbio, una visita approfondita.

Alviano©Chantal Sikkink
Alviano©Chantal Sikkink
Il viaggio prosegue verso Amelia

Procedendo in direzione Amelia, incontriamo Lugnano in Teverina, un altro  borgo veramente affascinante.  Amelia, possiede una straordinaria Torre Civica dell’undicesimo secolo.

Da Amelia risaliamo direzione Avigliano Umbro, passando per Collicello, un borgo medievale.  Alcuni tratti delle mura medievali sono stati inglobati dalle abitazioni.  Due delle otto torri di Collicello sono dislocate lungo il tratto di mura visibile dalla piazza. Nella parte nord-ovest trovate la torre di difesa costruita nel Trecento (visitabile su richiesta).  La costruzione del “Castrum di Collicello” risale al 1295, mentre le fortificazioni risalgono al XIV secolo.  Da Collicello si potrebbe fare un salto a Toscolano, un bel borgo medievale, noto anche grazie a Mogol che qui ha creato la Città della Musica, una scuola per musicisti, parolieri e cantanti, provenienti da ogni parte del mondo.

Fortezza Alta (4)©Chantal Sikkink
Fortezza Alta ©Chantal Sikkink
Fortezza Alta (2)©Chantal Sikkink
Fortezza Alta ©Chantal Sikkink
Dunarobba e la sua foresta fossile

Proseguendo lungo la SP37, oltrepassando Avigliano Umbro, incontriamo Dunarobba. Qui, svoltando a destra, si può raggiungere  la  Foresta Fossile, mentre, se si opta per la sinistra, si può raggiungere la Fortezza Alta. Questa imponente fortezza si trova in aperta campagna e il suo aspetto attuale risale al XV-XVI secolo.  Ha quattro torri angolari cilindiriche e, sebbene abbia un aspetto di un fortilizio, in realtà è un edificio agricolo fortificato.

A Nordovest si trova il Castello di Sismano (Castello Corsini), dell’XI secolo. Ristrutturato, ora racchiude un B&B.  Arrivati a fine tappa, passiamo per Casigliano, forse il castello, ristorante-albergo, potrebbe essere chiuso, però, vale la pena passare per questo castello del XVI secolo che dista solo 12 km dalla Foresta Fossile.

Castello Sismano (7)©Chantal Sikkink
Castello Sismano ©Chantal Sikkink
Castello Sismano (4)©Chantal Sikkink
Castello Sismano ©Chantal Sikkink
Castello Sismano (3)
Castello Sismano ©Chantal Sikkink

 

 

 

 

 

 

Vi è piaciuto il primo giro in provincia di Terni?  Nella prossima tappa visiteremo Narni, con i suoi luoghi misteriosi, San Vito, Arrone e Ferentillo con le sue mummie.

1) Castelli, Torri, Manieri e Rocche Umbre
2) Castelli in Umbria, tra fantasmi e Santi – Seconda Parte
3) Terza tappa, in giro per i castelli umbri… con e senza fantasmi
4) Fantasmi del passato e del presente nascosti fra le mura dei nostri castelli
5)  Dai Castelli del Trasimeno al capoluogo, il percorso dei fantasmi
6)  Castelli, borghi e oscure presenze della provincia di Terni
7)  I Castelli da San Gemini a Terria e il fantasma della Farnese
8) Castelli, torri e fantasmi di sanguinarie nobildonne!

 

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