I narcisisti, una categoria ampia e variegata

Il narcisismo come esercizio di potere sull'altro attraverso la competizione

0
2683

 

Abbasso Freud! e… Abbasso i narcisisti!

Gentile lettore, leggendo questo articolo, forse, non sarai d’accordo sui contenuti (e l’incipit è stato sottratto all’autore del libro Abbasso Freud!, Alberto Bonizzato,  al quale abbiamo posto alcune domande).

Racconteremo i narcisisti,  categoria sempre più ampia e variegata, ovvero  persone che amano mettersi troppo in mostra, e molto, molto  di più.

Alberto Bonizzato, è docente e formatore nell’ambito della comunicazione e delle relazioni umane presso il Censupcom  di Verona, ed autore insieme a Laura De Biasi, di Abbasso Freud! I rapporti umani e le risposte che vorrei, e di Emozioni e Felicità, contenuti e approfondimenti sulle dinamiche emozionali e comportamentali.

« Ogni capitolo ti sembrerà scritto da un visionario…» si legge sulla:  « premessa ironica, ma anche no…»   di Abbasso Freud! 

Eppure, il visionario da trent’anni studia e approfondisce la relazionalità umana, e i comportamenti dei narcisisti, li conosce alla perfezione.

I narcisisti non hanno alcuna autostima e così esercitano il potere sull’altro attraverso la competizione a tutto campo, sentimentale o professionale che sia, e, se non impariamo a riconoscerli, non ci daranno mai, ne emozioni, ne felicità, poiché la competizione è sterile, e non porta da nessuna parte.

Poiché loro, i narcisisti resteranno sempre nell’inconsapevolezza assoluta di soffrire di DSM, ovvero una patologia ben identificata, che rientra nei disturbi della personalità e che è stato individuato e sistematizzato dallo psicologo austriaco Heinz Kohut, nel 1971.

Qui approfondiremo il narcisismo nelle relazioni sentimentali.

Il narcisismo nelle relazioni sentimentali

Altra «premessa ironica», stavolta di chi scrive:

Se sei uomo, gentile lettore, sosterrai che i contenuti appartengano ad una femminista, vezzo e alibi tipicamente maschile utilizzato in forma denigratoria per identificare le donne che utilizzano il cervello, il grande assente.

Se donna e sedotta e abbandonata e mai del tutto, ovvio,  continuerai a credere che i contenuti non ti appartengano poiché il tuo narcisista prediletto è diverso, cambierà, purché restiate in perenne adorazione, paventando ogni evoluzione possibile, in maturità reciproca, che naturalmente rifiuteranno.

E questo è l’unico caso nel quale ti abbandoneranno, ovvero non accetteranno la tua  scelta autonoma  di vivere un rapporto in equilibrio.

Gli esseri umani non cambiano, per nessuna ragione al mondo, semmai nascono già predisposti al cambiamento quando lo stesso è necessario, e poiché in percentuale le persone normali sono più numerose, restiamo ottimisti.

« Si stima che la percentuale di popolazione mondiale affetta da questo disturbo oscilli mediamente fra il  il 2%  e il 16 %. E il disturbo colpisce una maggioranza leggermente più significativa di maschi rispetto alle donne ». Enrico Mario Secci

E chiaro che, anziché investire energie nell’impresa impossibile di  cambiare i narcisisti, basta cambiare partner, nel caso in cui abbiate una relazione sentimentale con un narcisista.

I rapporti umani possono dare emozioni e felicità, acquistando la consapevolezza nel comprendere i comportamenti e le relazioni umane.

Abbasso Freud ed  Emozioni e Felicità, i libri di Alberto e Laura 

E così, vi consiglio un paio di libri, da leggere e tenere nel cassetto all’occorrenza:

Abbasso Freud! I rapporti umani e le risposte che vorrei, scritto a quattro mani, da Alberto Bonizzato e Laura De Biasi.

Ed Emozioni e felicità, la nuova guida per capire se stessi e gli altri, sempre di Alberto Bonizzato.

Alberto e Laura operano  entrambi presso il Censupcom, a Verona.

Alberto è docente e formatore nell’ambito della comunicazione e delle relazioni umane. Laura è attrice professionista e si occupa di comunicazione verbale e e non.

E sono l’esempio di quanto una coppia possa essere inossidabile sia dal punto di vista sentimentale che professionale.

Abbasso Freud 

Abbasso Freud ed Emozioni e Felicità

« E’ stata la volontà di offrire un tracciato dei modelli emotivi umani attingendo da una serie di esperienze trasversali, che spaziano dai percorsi formativi in diverse realtà aziendali a quelli individuali, dalla ricerca in ambito psicologico agli stimoli provenienti da un’intensa attività nel mondo della comunicazione verbale e comportamentale…». 

Ed arriviamo al punto, la descrizione semiseria di alcuni stereotipi umani, ovvero:

I narcisisti di genere maschile

E’ un modello emotivo estremamente trend, nell’era 2,0, delle quali le donne si innamorano perdutamente poiché lo identificato come  Principe Azzurro 2.0 beninteso, che salverà Cenerentola, sveglierà Biancaneve o La Bella Addormentata nel bosco.

E’ un problema culturale di una generazione a pane e fiabe dei Fratelli Grimm condite da dogmi moralisti. E’ necessaria una: « ribellione alla statistica… » Ribellione possibile poiché l’amore  esiste eccome:

« L’amore non ha casa, non ha un’orbita terrestre,non risponde ai più banali meccanismi tra le forze…»,

concetto espresso nel testo della splendida canzone L’amore non esiste di Daniele Silvestri, Niccolò Fabi e Max Gazzè, i tre cantautori non soffrono sicuramente di DSM.

Ed esiste se siete forniti di cassetta degli attrezzi.  « Parafrasando la Legge di Murphy, l’esperienza è quella cosa che si ottiene immediatamente l’attimo dopo in cui sarebbe servita…»,

 si legge in Abbasso Freud! di Alberto e Laura, e con tutto il rispetto per il padre della psicanalisi, è necessario andare oltre Freud, e oltre i narcisisti, che al contrario vanno identificati prima. Semplicemente perché sono specialisti nell’alimentare illusioni, utilizzando sempre gli stessi standard.

Gli stereotipi dell’esercizio del potere

Lo standard è nell’applicazione di un esercizio di potere, a seconda della specialità.

Può essere un Porche, o qualsiasi altra bella macchina che simboleggia il potere, nella quale salirete sentendovi uniche, o l’invio di messaggi nel quale l’appellativo scelto (cara, dolcezza, tesoro, splendida) può essere copiato e incollato ad un numero infinito di prede, per conquistarne il più possibile.

L’attitudine è nel ripetere in forma ossessiva, che pur avendo un numero illimitato di donne voi siete unica, e insostituibile.

Per conquistarvi potrebbero inviarvi poesie, o invitarvi in riva al mare a mangiare il pesce, esistono infinite varianti nella conquista, dipende dell’esercizio di potere che mettono in mostra.

Potrebbero non parlarvi mai di sesso, poiché amano la vostra anima, o al contrario descrivere in modo ossessivo compulsivo i loro attributi virili, fieri e convinti che le dimensioni siano rilevanti, o le loro performance sessuali, naturalmente uniche.

Faccenda pressoché impossibile, essendo totalmente privi di empatia, non vogliono conoscere ne il vostro corpo, ne la vostra anima, ma solo ottenere conferme di un’ autostima inesistente.

Se provate a smascherarli, anziché amarli a prescindere, immaginando un evoluzione possibile in maturità, e non in competizione vi odieranno cordialmente.

I narcisi amano solo la loro immagine, riflessa allo specchio, il personaggio della mitologia greca famoso per la sua bellezza.

Perché loro sono belli, o ricchi, o potenti, o prepotenti o intelligenti, comunque hanno qualcosa di più che voi non avete.

Vivono di autocompiacimento e, presuntuosi o egocentrici come sono, se non restate in adorazione perpetua, sarete punite con la morte civile, apparentemente vi disprezzeranno, e sarà la vostra rinascita.

Apparente, poiché il narciso, se ritrattate, non vi mollerà mai, ma farà sì che torniate con lui, beninteso, alle sue regole.

E poiché gran parte del genere femminile è affetto da miopia sentimentale, una patologia non identificata  che chiameremo  sindrome da Principe Azzurro, abbiamo posto qualche domanda ad Alberto:

Intervista ad Alberto Bonizzato

Quale percorso consiglieresti ad una donna innamorata di un narcisista?

« Domanda complessa che avrà una risposta complessa.

Innanzitutto vi sono due livelli di cui prendere coscienza: il primo riguarda l’innamorata e si focalizza sul perché sono attratta da un narcisista; il secondo è rispetto alle dinamiche che si innescano dove è necessario scoprire e farsi una coscienza intorno al meccanismo narcisista.

Nella parte che riguarda la malcapitata innamorata, avrà da scoprire i propri mostri; ossia quale parte dei propri schemi familiari essa sta involontariamente ‘riproducendo’, attraverso l’attrazione che prova verso il narcisista e come questi schemi ne legittimino e incrementino la potenza.

Sul secondo punto avrà da comprendere quali leve il narcisista aziona (alle quali lei è sensibile) e quali dinamiche emozionali vengono ad esprimersi.

Gli stati emotivi evocati in queste dinamiche sono essenzialmente due solamente:

La paura del sentirsi rifiutata, che per la vittima è parte intrinseca del proprio modello familiare e che risulta essere il ‘trattore’ a cui la vittima è impigliata e il senso di colpa che erode e ansieggia con costanza.

 

Lei, essendo stata cresciuta nella negatorietà di non essere mai abbastanza ‘brava’, attiva e riproduce ‘da sola’ un continuo stato di apprensione (ansia) che la porta a doversi sempre sacrificare e trovarsi colpevole di qualcosa (senso di colpa)-

 Il narcisista è il compagno ideale, poiché incarna perfettamente una profonda negazione della partner, attraverso comportamenti di umiliazioni e arbitrarietà.

Gli studi mostrano che la maggioranza delle coppie italiane viva questo assetto: marito dispotico che con aggressioni più o meno esplicite, o sottili sfumature del comportamento, colpevolizza la donna che subisce ed accetta di essere umiliata e ferita.

A dire il vero non sono rare nemmeno le dinamiche inverse dove è la donna a fare questo all’uomo.

Il narcisista si trova in una situazione nella quale vengono soddisfatte le sue necessità di rivalsa: la partner è colpevole, non capisce lui e le sue esigenze, è colei che commette continui errori e non si redime mai. L’esercizio del potere per il narcisista passa attraverso complesse forme di ‘menate mentali’, dove la razionalità e la logica svolgono il loro sporco lavoro e, dove la razionalità finisce, subentra la collera e il dispiacere.

Per riassumere il narcisista è un soggetto che si veste di vittimismo e manipola a tutto tondo la poverina che ci crede e si adatta. In modo del tutto inconsapevole e coattivo, i narcisisti “devono” assorbire continuamente una specie di “successo” in ogni azione compiuta, che sia positiva o negativa, non importa.

Ogni strumento o arma sono validi ed utilizzabili. Il narcisista non possiede una morale matura e consapevole e figuriamoci, perciò, se possiede un etica!

Naturalmente c’è da imparare che il narcisista utilizza proprio la morale (per il bene di…è giusto che…credo sia la cosa migliore… per il tuo bene… è meglio per tutti… ecc…) o peggio ‘implicita’ del non-detto, per esercitare il suo pessimo influsso e piegare la propria vittima».

Un narcisista, può evolvere?

« Si, come tutte le persone, a patto che arrivi ad iniziare a rendersi consapevole che qualcosa non funziona e trovare un aiuto esperto che lo conduca e guidi a comprendere le mille contraddizioni che la mente umana produce.

Solitamente il narcisista sceglierà un terapeuta che gli darà ragione, mantenendo il proprio status e procrastinando la sua evoluzione.

Se ne incontra uno che la sa più lunga di lui, entrerà in difensiva e interromperà la terapia fuggendo.

Le persone con problemi tendono ad essere autoreferenziali e, ovviamente, essendo il narcisismo un comportamento molto negatorio, il soggetto è propenso a giudicare con grande facilità credendosi in grado di capire (infantilismo)».

Perché si opta per  l’esercizio del potere, sull’altro anziché creare relazioni gradevoli con l’altro?

« Essenzialmente perché è ciò che si è imparato da bambini dalle proprie dinamiche familiari.

Conflitti e competizioni dei genitori vengono dapprima assorbiti dal bambino, poi vengono adattati al proprio stile di vita e da adulti riprodotti nelle proprie relazioni sentimentali (con le evidenti differenze esteriori).

Questo crea le condizioni per cui è assai difficile rendersi conto delle attinenze e similitudini, perché esteriormente, la forma dei propri comportamenti, spesso è addirittura opposta a quella della propria famiglia di origine.

Creare rapporti sentimentali gradevoli, gratificanti e complici è come parlare una lingua che non si è mai appresa, si sa della sua esistenza ma non la si sa parlare. L’individuo riproduce un ‘modello emozionale’ precostituito di cui non è consapevole, pertanto non riesce a trovare il bandolo da cui cominciare a evolversi».

 

 

 

 

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo sui Social