Amelia una perla dell’Umbria

Amelia è un borgo ricco di storia ed eventi folkloristici

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Amelia
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La storia di Amelia (Tr)

Già centro umbro, poi municipio romano di Ameria, probabilmente fondata nel XII sec. a.C. (Da Ameroe, re degli Aborigeni intorno al 1134 a.C.), nell’età del Bronzo, anche se le prime testimonianze documentabili risalgono solo al IV sec. a.C., epoca alla quale si può far risalire la cinta muraria poligonale del centro abitato.

Durante l’epoca romana la città prosperò grazie all’agricoltura e alla produzione di laterizi: l’economia, così differenziata, fece di Amelia uno dei municipi romani più fiorenti della zona. Alla città si accede tramite la Porta Romana, sui cui fianchi si possono notare ancora i resti della cinta muraria che un tempo circondava la città. Solo verso la Porta della Valle ciò che rimane del perimetro murario riprende il suo corso.

Cosa vedere ad Amelia

Tra la Porta Romana e la Porta Orientale sono ancora visibili due bastioni medievali: la cinta prosegue per poi scomparire e riaffiorare presso la Porta Leone IV. La classica forma poligonale delle mura di cinta fa presumere la costruzione della stessa in un intorno del IV sec. a.C., e opere di rifacimento tra il III e il II sec. a.C. Percorrendo via Farrattini si raggiunge il palazzo Farrattini, opera del Sangallo, dove si possono visitare i resti delle terme romane. L’ Arco di Piazza è una struttura di dubbia collocazione storica, sempre situata al centro della città, costruita con materiali di  riutilizzo. D’indubbio interesse è Palazzo Petrignani (XVI sec. d.C.) anch’esso rifinito con materiali sottratti a costruzioni passate. Il Municipio ospita, all’interno del suo cortile, resti di monumenti, bassorilievi ed epigrafi di epoca romana e medievale.

Piazza Matteotti è il largo posto sui resti di un complesso di dieci cisterne d’epoca romana (Cisterne Romane): la costruzione si fa risalire al I sec. a.C., mentre la pavimentazione a un’epoca successiva, e comunque a ragion veduta si può affermare che fosse quella l’area forense della città. I dieci ambienti sono comunicanti e visitabili. Accanto a piazza Matteotti si snoda il vicolo Baciafemmine, così conosciuto perché talmente tanto stretto da costringere chi vi passa a sfiorarsi e, perché no, anche a rubare un bacio.

Nel complesso del Bocccarini  è aperto un Museo che custodisce la statua bronze del “Condottiero Nerone Claudio Druso Germanico”, statua dalle fattezze imponenti e soprattutto ben conservata. La Torre Civica, a pianta dodecagonale è alta trenta metri: la leggenda vuole che per ogni lato della torre parta un cunicolo, via di fuga durante gli assedi. Santa Maria in Canale è un connubio tra un edificio templare e un sepolcro cilindrico purtroppo nascosto da costruzioni successive: la collocazione temporale risale sicuramente all’epoca romana.

Degno di nota è il monastero di San Magno, che ospita le suore benedettine di clausura, nella cui chiesa è conservato l’unico organo al mondo a doppia tastiera, messo in opera nel 1680. Altrettanto interessanti sono la Chiesa di Sant’Agostino (XIV sec.), la Chiesa di San Francesco (XIII sec.), il Duomo (di origine Romanica, IX sec., a croce latina con navata unica e che conserva interessanti monumenti sepolcrali), la Chiesa di Santa Monica, La Loggia dei Battitori, e il Palazzo Nacci con la curiosa “porta del morto”.

Gli eventi di Amelia

Amelia è rinomata per i numerosi eventi folcloristici: la stagione di concerti d’organo nel mese di Maggio, la mostra di artigianato nella vicina Fornole, il concorso ippico nazionale nel mese di Agosto, la festa della rievocazione dello statuto del 1346 che si tiene il 15 agosto, e la festa di Santa Firmina patrona della città.

 

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