lunedì, 29 aprile 2024
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QUESTA NOTTE CAMBIA L’ORA LEGALE

Dormiremo un'ora in meno

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Quando e dove è nata l’ora legale?
Il cambio d’orario per i mesi estivi, rispetto al fuso di appartenenza, è un’iniziativa nata in Gran Bretagna nel 1916, con l’obiettivo di sfruttare meglio la luce del sole. Il primo ad aver espresso pubblicamente la necessità di approfittare delle prime luci del giorno, però, è stato Benjamin Franklin già nel 1784. Durante un soggiorno in Francia scrisse una lettera pubblicata dal Journal de Paris, in cui suggeriva di far suonare le campane a prim’ora, tutte nello stesso momento.

Raggiungere lo scopo spostando le lancette dell’orologio, però, è stata un’intuizione di un entomologo e astrologo neozelandese di origine britannica, circa un secolo più tardi: George Vernon Hudson, nel 1895. Ma fu ancora più tardi, nel 1916, appunto, che l’idea prese la forma di un atto pubblico, il British summer time. Determinante la necessità di risparmiare energia per via della guerra in corso. L’esempio della Gran Bretagna fu seguito da molti Paesi coinvolti nella prima guerra mondiale.

L’Italia fu uno dei Paesi a sperimentare l’ora legale
L’Italia fu uno dei Paesi a sperimentare l’ora legale fin dal 1916. Inizialmente fu un provvedimento straordinario, ripetuto, infatti, durante la seconda guerra mondiale. È stato il 1966, invece, l’anno in cui il provvedimento è diventato definitivo e ripetuto ogni anno. All’inizio il periodo di vigenza dell’ora legale era dalla prima domenica di maggio all’ultima di settembre. Negli anni Ottanta l’avvio è stato anticipato ad aprile.

Nel 1980 l’ora legale è diventata una regola dell’Unione europea
Nel 1980 con una prima direttiva, il Consiglio europeo «si propone come unico obiettivo di armonizzare progressivamente le date di inizio e di fine dell’ora legale». Un intervento derivante dalla «necessità di abolire gli ostacoli alla libera circolazione dei beni e dei servizi che disposizioni nazionali diverse in merito all’ora legale potrebbero creare». Questa armonizzazione sulle prime ha riguardato solo la data di inizio.

Dal 1994, poi, un’altra direttiva ha fissato inizio e fine dell’ora legale: «dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre in tutti gli Stati membri». Durante il lungo iter di consultazione degli esperti e delle categorie dei diversi Paesi, il Parlamento e il Consiglio dell’Unione europea avevano constatato (e inserito in direttiva) che «nessuno di essi aveva, per il momento, l’intenzione di abbandonare l’applicazione del sistema dell’ora legale».

Il calendario stabilito in ambito Ue è stato mutuato anche da Stati terzi come la Svizzera e, fino al 2011, la Russia. L’ora legale si adotta in estate anche negli Stati Uniti, in Canada e, con un altro calendario, in Australia.

Terna: da domenica ora legale, risparmi di 190 milioni in 7 mesi
Nei 7 mesi in cui sarà in vigore l’ora legale l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie.

È la stima di Terna – la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale – che prevede «un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera». Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre, il mese che al 30 vede il ritorno all’ora solare. «Spostando in avanti le lancette di un’ora, si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento«, si legge in una nota.

Fonte: Ansa.it

 

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