Il raduno degli over 50 di Scanzano, tanti Scanzanesi Doc e Igt

Oltre il doppio rispetto al pranzo del 2017, sono stati i partecipanti al pranzo presso il famoso Ristorante Fichetto di Vescia

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Gli Scanzanesi Doc e Igt
Gli Scanzanesi Doc e Igt

Al di là dell’ottimo pranzo, c’erano gli aspetti di amicizia, di ricordi, di storie del passato e di nostalgia, che sono stati gli i piatti migliori del raduno conviviale, di tanti ragazzi e ragazze con qualche anno e qualche ruga in più ma con uno spirito sempre giovane nell’anima e nel cuore.

Cronaca di una Giornata Speciale

La marcia di avvicinamento a Scanzano, passa per San Giovanni Profiamma, attraverso una strada stretta dove rischi di sfiorare le auto che vengono dal senso opposto, poi la salita e la svolta a destra per il -Paese del Topino- una  tortuosa stradina dove sfrecciavamo con i motorini, (a quei tempi non era obbligatorio il casco), poi una curva e gomito dove strisciavamo le pedane ed ecco il ponte di Scanzano, sotto al quale scorre  il fiume Topino in una cornice di verdi canneti. Ai nostri tempi c’erano delle rive pulite e sassose, per noi più belle di quelle del mare!

Appuntamento a casa di Piera Speranzini e Moreno Corradetti, sempre gentili e affabili, la visita alla bella -casa  antisismica- per il figlio Leonardo, poi un gradito aperitivo insieme a Franco e Mario Menghini, (che hanno vivo come un fiore, il ricordo di Mamma-Nonna Sandrina), Aldo e Rita, amici storici di famiglia, (i milanesi adottati a Scanzano, dove vengono ogni estate per respirare un po’ di aria buona). Il tutto sotto un bel cielo azzurro in sintonia con i ricordi di gioia e di serenità della nostra infanzia e adolescenza.

Nell’aia di Speranzini, luogo di tanti e semplici giochi di un tempo che fu, ho incontrato Leonardo, con i piombini da caccia al posto dei globuli rossi, (passione ereditata dallo Zio Nicola e da Nonno Mario), poi è scesa Marzia, forte e lucidissima come un bel mobile di rovere.

Partiamo per il Ristorante Fichetto a Vescia, pochi centinaia di metri dopo i ricordi scorrono veloci come un film girato in pellicola super 8: la vecchia stazione ferroviaria con il telefono a gettoni per fare gli scherzi telefonici, la -guerra a castagnate- con i ragazzi delle Poste, quel vialone alberato percorso a piedi migliaia di volte per andare a scuola o a  Messa.

Arriviamo al Ristorante Fichetto, dove incontro mio Cugino Sergio, sempre vispo e dinamico, Tommaso Francesconi, serio e tranquillo, (la vivacità l’ha sfogata tutta nell’infanzia, quando la mamma perdeva la voce per chiamarlo dal ponte di Scanzano, spesso non tornava per tempo a casa). Al pranzo era presenta Mauro Tomarelli, un Igt di Scanzano, sempre elegante, composto e simpaticissimo, (lo invidio per il fatto che è riuscito ad evitare la tagliola del matrimonio), c’era anche sua Mamma, (testimonial di un anti-age, poichè il tempo sembra averla solo sfiorata). Ho avuto il piacere di rivedere Francesca Speranzini che mi ha regalato delle foto ove avevo 45 anni in meno ed anche sua sorella Vera Speranzini, (con la quale abbiamo ripercorso i momenti con alcuni prof del mitico Liceo Scientifico Marconi di Foligno).

A fine pranzo è arrivato Gabiele Cavanna, per la foto di gruppo, anche lui più serioso rispetto a quando era piccolo, ora  con la classica maturità dei 50enni, ultima in ordine di arrivo e inaspettata, Rita Francesconi, bionda e frizzante come una birra alla spina.

Insomma come canta Vasco Rossi: -Una splendida giornataaaa!…-

 

 

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