Negozi contro shop-on line, E’ GUERRA APERTA

Vuoi provare un capo? Devi lasciare una caparra di almeno 10 euro

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Shop on line
Shop on line

Non è raro entrare in un negozio di abbigliamento o di calzature e sentirsi chiedere almeno 10 euro, per poter provare quel jeans o quel paio di scarpe, se poi fai l’acquisto la caparra viene restituita, scalandola dal costo dell’oggetto, altrimenti l’importo resta al negoziante.

Una strategia per tentare di arginare l’abitudine degli avventori dei negozi tradizionali che prima scelgono e provano quell’oggetto, se ne vanno con un laconico “debbo pensarci…” e poi lo vanno ad acquistare on line, sapendo che possono trovarlo ad un minor costo.

Ecco allora che alcuni negozianti, consapevoli di questa “furbata”, chiedono al potenziale cliente una somma per recuperare gli importi di quelle vendite che spesso gli sfuggono di mano, proprio a causa del mercato parallelo on line.

I dati dello shopping on line parlano chiaro

L’e-commerce italiano viaggia su buoni numeri: gli acquisti on line sono aumentati del 15% rispetto al 2017 (l’abbigliamento in particolare del 21%). Un terzo delle transazioni avviene tramite smartphone e genera un fatturato di 35,1 miliardi di euro. Gli acquirenti in internet del nostro Paese sono circa 25 milioni: il 78% fa un acquisto almeno una volta al mese, spesso e volentieri nelle offerte on line si trovano molte buone occasioni di acquisto.

 

 

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