Difendiamo gli Anziani da truffe e raggiri

Poche e semplici regole per non cadere nelle trappole di gente senza scrupoli

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Purtroppo la cronaca nera è colma di fatti in cui gli anziani sono vittime di truffe e raggiri per sottrarre loro somme di denaro.

Non dobbiamo dimenticare che si diventa “bambini due volte”: la prima quando  si nasce e la seconda quando si invecchia, condizioni in cui il nostro caro anziano ha perso la prontezza di riflessi ed anche parte delle normali funzioni cognitive, diventando piu’ vulnerabile e quindi una facile preda di atti truffaldini

E’ importante che queste piccole e semplici regole vadano ben spiegate ai nostri padri, ai nostri nonni, o a quelle persone amiche che con il passare degli anni diventano persone anziane.

Alcune regole e consigli diffusi dall’Arma dei Carabinieri e Polizia

Tante le precauzioni, una per tutte: mai dare informazioni personali a estranei

Una persona che aiuta un’altra più “debole” a portare il sacchetto della spesa, ad attraversare la strada, qualche chiacchiera che rompe il silenzio dato dall’isolamento e dalla solitudine, spesso dalla noia: sono approcci utilizzatissimi dai truffatori per conquistare la fiducia delle vittime e poi portare a termine i loro scopi anche dopo diverso tempo.

«Parlare dei propri figli, lamentarsi della propria solitudine, dare dettagli sulla vita personale è un errore perchè tutto quello che viene detto a un estraneo potrebbe poi essere trasferito a un complice e usato anche diverse settimane/mesi dopo anostro discapito, per simulare vicinanza a parenti, far vedere di sapere il nome dei familiari per lasciare intendere di conoscerli…Bene avere fiducia nel prossimo, ma lasciamoci sempre quel 20% di dubbio, anche perchè di solito questi malviventi sono degli insospettabili».

Le scuse più utilizzate: l’incidente stradale e la cauzione da pagare

Fra le scuse più utilizzate dai truffatori quella dell’incidente e della cauzione da pagare per “liberare” la persona che lo ha provocato e che di solito è il figlio o il nipote della vittima; un poliziotto o un carabiniere senza divisa che descrive solitamente sempre problemi con la giustizia e un prezzo da pagare anche in preziosi; vendita di abbonamenti a riviste inesistenti e di varia natura; addetti delle varie utenze che devono fare controlli e che spesso chiedono di isolare i metalli preziosi che interferiscono con alcuni inesistenti macchinari/strumenti.

«Sappiamo che spesso i consigli e le raccomandazioni lasciano il tempo che trovano e che certe abitudini  sono dure da abbandonare (ritirare tutta la pensione a inizio mese, ecc….) – prosegue Armeni –  suggerisco però di allertare costantemente i nostri parenti anziani sui rischi che corrono quando qualcuno fa leva sulle loro paure. Chiamiamoli spesso, qualche telefonata in più non fa male e soprattutto diciamo loro che davanti a qualsiasi situazione sospetta o richieste di denaro (anche grandi somme come spesso accade) bisogna chiamare i figli e il 112».

Cose da fare e non fare e cose da sapere:

1. Non dare informazioni personali, nomi di figli e parenti, indirizzo di casa, orari e periodi in cui si è soli anche se la persona con cui si ha a che fare sembra per bene e onesta.

2. Se vi viene detto che uno dei vostri cari si trova in custodia dalle Forze dell’Ordine telefonare prima a figlio/nipote oppure direttamente in Questura: dagli uffici potranno dare o meno conferma.

3. Tra le figure più abusate per carpire la fiducia delle vittime ci sono sedicenti avvocati, carabinieri, marescialli, poliziotti e addetti del tribunale. Spesso chi avvicina gli anziani è di sesso femminile perchè le donne danno maggiore fiducia

4. Non aprire mai portone e cancello a chi non si conosce e ricordare che lavori e presenza di addetti vari è sempre annunciato con avvisi specifici giorni prima

5. Non esistono dispositivi od operazioni di sicurezza che prevedano il ‘raduno’ di gioielli e preziosi.

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