… “Chi è senza peccato scagli la prima pietra!” Questo per dire che TUTTI (almeno quei “musicanti” che hanno raggiunto o superato la “quarantina”) abbiamo avuto qualche esperienza nel settore musicale del “ballo liscio” …, nessuna vergogna, nessun rimpianto …, erano orchestre ed “orchestrine” assolutamente dignitose …, perché facevano ballare il pubblico e faceva parte del patrimonio culturale e tradizionale popolare …, ma si SUONAVA …, ogni NOTA, a volte anche male (e questo faceva la differenza tra gruppo e gruppo), ma si SUONAVA …, e vi assicuro che non era un genere così semplice o banale! Ma oggi si tratta di altro …, di qualcosa che non ha più niente o quasi a che vedere con quel format …
Tutto ebbe inizio verso la metà degli anni ’90 (forse anche un po’ prima si possono rintracciare certe “avvisaglie”).
Personalmente la mia parentesi da “orchestrale” lisciarolo è durata pochissimo, un paio d’anni circa, fra il 1985 e il 1987, quando mi aggregai ai vari cloni o surrogati dei “Clan Casadei” (più o meno “ufficiali”, in quanto di “ufficiale” o “riconosciuto”, in realtà, non c’è e non c’e mai stato nessuno e soprattutto nessuna delle nuove tribute “fenomeno” attuali dei più svariati artisti che si spacciano tali) con cui ho girato l’Italia in quel periodo, soprattutto al Sud, che avevamo praticamente “colonizzato” musicalmente, guadagnando anche bene (erano altri tempi), ma che non era la “mia” musica …, la mia natura rock si ribellava …, ed allora troncai definitivamente e fondai la “BLUE BAND”!!!
Era uno show di piazza (così veniva definito quella tipologia di spettacolo) …, una grossa band; quartetto di base, tre fiati, due cantanti, due ballerine, due tecnici …, grande struttura per i tempi (le orchestre da ballo viaggiavano tutti, musicisti, strumenti e strutture, in un piccolo furgone), due americane, 36 fari par, palco su due piani, un camion per le attrezzature ed un pulmino per il gruppo …,etc,etc … Presentavamo un programma musicale dagli anni ’50, ai Blues Brothers fino a … Vasco!!! (non è una novità).
In poco tempo diventammo uno fra i primi 4 o 5 show d’Italia …, suonavamo (e SUONAVAMO) dappertutto …, 80-100 date l’anno, piazze piene che ascoltavano ed applaudivano …
Poi qualcosa cambiò …, esplose una nuova moda, quando nelle radio esordì la “Lambada” (ve la ricordate???) …, e da lì iniziarono ad arrivare in serie i vari “tormentoni” latineggianti che sconvolsero in breve tempo i gusti musicali e relativi al ballo del pubblico …
All’inizio ci sembrò un fatto positivo …, la gente ballava e si divertiva anche con altro, oltre il tanto vituperato liscio tradizionale, e si apriva uno spiraglio per poter suonare altri generi …, ma la realtà era ben diversa …
Subito fiorirono “scuole di ballo” ad hoc …, qualcuno fiutò immediatamente l’affare …, il business si stava scatenando e nessuno si rese conto che queste stavano sottraendo il pubblico alle orchestre, che non erano più adeguate. Quel genere non si poteva suonare tutto live …, perché era concepito diversamente (suoni sintetici, percussioni e complessità di arrangiamenti etc.), e suonandoli dal “vivo” non rendevano …, così si cominciò ad utilizzare le prime basi (li chiamavamo “dischetti”, perché erano midi file nei floppy disk), e il sound risultava migliore, anche se un po’ finto …, e i “ballerini” potevano essere soddisfatti …
Fiutato l’affare i soliti marpioni speculatori ed affaristi delle maggiori orchestre romagnole e lombarde si fiondarono sulla nuova “tendenza” e iniziarono per primi ad adeguarsi …; basi perfette (migliori delle nostre), accordi col le scuole di ballo …, composizione e “invenzione” di nuovi e divertenti balli di “gruppo” …, risultato; il pubblico non fu più disposto ad ascoltare ed applaudire un’orchestra .., fu indotto ad essere sempre e comunque partecipe dello spettacolo e si doveva assolutamente farlo BALLARE …, anche negli show di piazza (ultimo baluardo della musica d’ascolto e i spettacolo puro). Quando alcune di queste orchestre iniziarono a pubblicare i vari “ballo del cagnolino”, “Chiappa la galina”, “alza le mani e muovi le chiappe” etc, etc …, fu la fine … Mandrie di nuovi ballerini di “gruppo” (io direi “di branco”) iniziarono ad invadere e monopolizzare le piazze … I primi a sparire furono gli show …, le orchestre da ballo iniziarono via, via ad adeguarsi ai nuovi gusti del pubblico ed al nuovo mercato … La Blue Band non si piegò ed io resistetti fino alla fine, fino a quando un po’ di mercato lo rese possibile …, poi, agli inizi degli anni 2000, piuttosto che “adeguarmi”, la sciolsi …, e fondai la “BLASCO”, continuando a SUONARE!!!
E non finisce qui …, prossimamente, in una terza parte, vi illustrerò la situazione attuale …, che, vi assicuro, è paradossalmente più tragica ancora…