SVOLTA NELLE INDAGINI PER LA MORTE DI SAMUELE DE PAOLI

Mentre il Pm sostiene la legittima difesa, Sottani conduce a sè le indagini e l'Avvocato della vittima Biscotti esulta

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La morte di Samuele De Paoli è stata correlata da poche luci e molte ombre, sia sotto l’aspetto delle indagini sia per l’accusa contestata al trans.

I suddetti concetti sono stati sempre “gridati” da Mamma Sonia ed anche dall’Avv. Valter Biscotti.

E’ facile immaginare la soddisfazione dei familiari di Samuele per questa nuova strada tecnico-giuridica mentre è chiara e palese quella dell’Avv. Biscotti, come meglio specificato nell’articolo di Umbria24.it che approfondisce molto bene la questione in merito.

 

La Procura generale avoca a sé le indagini sull’omicidio di Samuele De Paoli, il calciatore 22enne ucciso nell’aprile 2021 a Perugia dalla transessuale brasiliano Pinheiro Reis Duarte Hudson. Secondo la Procura l’imputata ha agito per legittima difesa, secondo l’avvocato di parte civile Valter Biscotti si è invece trattato di un omicidio preterintenzionale. Ora, a 38 giorni dall’udienza preliminare, il colpo di scena.

Cos’è l’avocazione L’avocazione è l’atto con cui un organo gerarchicamente superiore (in questo caso la Procura generale, diretta da Sergio Sottani) assume su di sé l’esercizio di funzioni spettante a un organo subordinato (la Procura). Nell’ambito del processo penale tale potere è esercitato dal procuratore generale, il quale si sostituisce al pubblico ministero. Non capita quasi mai.

Avvocato Biscotti: risultato raggiunto «Esprimo la mia soddisfazione a nome dei familiari di Samuele – sono le parole dell’avvocato Biscotti -. Tutto il lavoro svolto e le indagini parallele che la difesa della persona offesa ha portato avanti in questi mesi evidentemente hanno convinto la Procura generale ad avocare a sé le indagini. La nostra opposizione all’archiviazione, nei fatti, ha raggiunto il risultato auspicato». «Per la difesa di Patrizia il quadro non cambia – pronta la replica su Whatsapp dell’avvocato Francesco Gatti -. Abbiamo motivo di ritenere che dopo che la Procura generale avrà consultato gli atti non potrà che pervenire alle medesime conclusioni cui sono giunti il procuratore Cantone e l’aggiunto Petrazzini. Patrizia si è solo difesa e non voleva uccidere De Paoli in alcun modo».

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