LEGGE PER I FONDI DESTINATI ALL’OTTAVO CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN FRANCESCO

Applauso di partizan di tutti i deputati umbri

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Il Parlamento si è già mosso per finanziare i costi necessari all’evento relativo all’ottavo centenario della morte del Poverello di Assisi.

Un evento straordinario sia sotto l’aspetto religioso e spirituale ed anche un volano per il turismo religioso in Umbria.

Via libera del Senato al disegno di legge per la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi (che cadrà nel 2026) con 181 sì, sei no e quattro astenuti. Il provvedimento, che prevede anche l’istituzione di un comitato nazionale, passerà ora alla Camera. Il contributo autorizzato con l’approvazione del ddl sarà di 200 mila euro per l’anno 2022, 500 mila per il 2023, altrettanti per il 2024, un milione di euro per il 2025, due milioni per il 2026, 300 mila euro per il 2027 e 10 mila euro per il 2028. In totale, quindi, verranno stanziati 4,510 milioni di euro. I dieci parlamentari che non hanno votato il provvedimento sono tutti ex M5S appartenenti al gruppo Misto. Tra coloro che hanno optato per il no ci sono Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Bianca Laura Granato, Virginia La Mura, Barbara Lezzi e Vilma Moronese; gli astenuti invece sono Rosa Abate, Luisa Angrisani, Elena Botto e Silvana Giannuzzi.

I membri Il comitato nazionale sarà composto da venti membri (ai quali non spetterà alcun compenso ma solo un rimborso spese) nominati con decreto del presidente del Consiglio dei ministri; oltre al sindaco di Assisi, che sarà membro di diritto, due saranno designati dal Ministro della cultura; due dal ministro del turismo; tre dal ministro dell’istruzione e da quello dell’università e della ricerca d’intesa tra loro; uno dal ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale; due dalla Conferenza unificata; due dalla Regione; due dal Comune di Assisi; uno dal vescovo della diocesi; due dalla Conferenza dei ministri generali del primo ordine francescano e del terzo ordine regolare e uno dalla Società internazionale di studi francescani. A farne parte saranno esponenti del mondo della cultura, aventi comprovata competenza e conoscenza della vita e delle opere del santo, e rappresentanti di enti pubblici, privati ed ecclesiastici che vantino una particolare competenza e conoscenza della figura di San Francesco o che siano «particolarmente coinvolti nella celebrazione per l’ambito territoriale, turistico o istituzionale in cui operano». A questo comitato potranno essere destinati anche altri contributi da parte di enti pubblici e privati oltre che «lasciti, donazioni e liberalità di ogni altro tipo».

I compiti A loro sarà affidato il compito elaborare un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura di San Francesco, con l’obiettivo di favorire la diffusione della conoscenza del pensiero, dell’opera, della cultura e dell’eredità del santo. Più in dettaglio, il provvedimento prevede che tale programma comprenda attività di restauro di cose mobili o immobili sottoposte a tutela, nonché attività di ricerca, editoriali, formative, espositive e di organizzazione e gestione di manifestazioni in ambito culturale, storico, letterario, scientifico e artistico di elevato valore, in una prospettiva di internazionalizzazione, di promozione turistica e di innovazione tecnologica. Una particolare attenzione andrà posta agli aspetti del messaggio francescano riguardanti il rispetto e la cura dell’ambiente, il dialogo tra le religioni e la pacifica convivenza tra i popoli, al fine di divulgare in Italia e all’estero, anche mediante piattaforme digitali, la conoscenza del pensiero, dell’opera, della cultura e dell’eredità del personaggio.

Proietti La sindaca Stefania Proietti, che ha seguito i lavori dell’Aula, sottolinea che «ascoltare qui in Senato il dibattito è stato emozionante perché i senatori che si sono soffermati sulla figura del nostro Santo hanno colto la profondità del provvedimento legislativo. Tante volte è stata pronunciata la parola Assisi, tante volte è echeggiato il nome di Francesco e ogni volta abbiamo provato piacere e orgoglio. Nel cuore della politica nazionale finalmente Assisi e San Francesco sono stati al centro dell’attenzione». Proietti ringrazia il ministro Dario Franceschini «che ha accolto, per primo e fattivamente sin da un anno fa, il mio appello per una legge speciale per Assisi sull’ottavo centenario»; un grazie viene rivolto anche alla commissione di Palazzo Madama. «Abbiamo una occasione unica: cambiare la storia di Assisi, del nostro paese e del mondo – sostiene Proietti – alla luce della vita e della spiritualità di San Francesco, patrono dei cultori dell’ecologia, patrono d’Italia e di tutti i comuni d’Italia. Il centenario francescano del 2026 ci offre la possibilità di confrontarci con la storia e di lasciare un segno indelebile nella storia».

Modena e Ginetti Il plauso per l’approvazione del ddl è bipartisan. La senatrice di FI Fiammetta Modena sottolinea che celebrare San Francesco «ha un valore profondo per gli italiani. Non solo perchè il santo d’Assisi è il santo di ognuno di noi, ma per il grande significato che la sua figura ha anche e soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo». Grazie alle risorse «si potranno realizzare interventi di restauro e di valorizzazione del patrimonio artistico italiano legati alla figura di San Francesco, si potranno organizzare eventi, appuntamenti, celebrazioni. Questo significa cultura, arte e turismo. Significa rinascita per settori che sono stati profondamente penalizzati in questi anni». «Grazie ai fondi destinati da questo disegno di legge – commenta la senatrice di Iv Nadia Ginetti – Assisi e l’Umbria hanno un’occasione unica per essere al centro del mondo, investire e accogliere l’opportunità di rilanciare il turismo e l’economia. È una grande opportunità per sviluppare e aumentare i flussi turistici con ricadute positive su tutto il nostro territorio, far conoscere i valori, gli insegnamenti ma anche i luoghi di San Francesco d’Assisi che rappresenta in tutto il mondo i valori universali di pace, fratellanza ed ecumenismo tra i popoli, oggi fondamentali».

Zaffini e Pavanelli Concetti ribaditi anche dal senatore di FdI Franco Zaffini: «La celebrazione – dice – non deve essere solo un atto dovuto da parte dello Stato ma dobbiamo agganciarci ai valori di Francesco, indispensabili in questo momento storico, più che mai». «Mi auguro – ha aggiunto – che l’intento del comitato a ciò preposto riesca nella difficile impresa di trasformare una celebrazione ed una dotazione economica “profana” in una attività “sacra”, non solo in senso religioso, capace di trasmettere il messaggio di Francesco alle giovani generazioni». «La pandemia prima, la guerra poi: oggi più che mai – scrive la senatrice del M5S Emma Pavanelli – abbiamo il bisogno concreto di confrontarci con quello che è stato uno dei più grandi intellettuali della storia umana. Il pensiero di Francesco ci costringe a fare i conti con tutto questo, con i nostri fallimenti e con il lavoro per costruire un futuro migliore. Non siamo padroni della terra, ma amministratori. Francesco ci ricorda anche le nostre responsabilità verso gli altri e verso il mondo. È ai valori di San Francesco che si ispira ogni giorno l’agire della forza politica che rappresento».

Fonte: Umbria24.it

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