Cercasi Prosciuttine un polverone fra marketing e goliardia

Le femministe umbre contro un annuncio di ricerca di personale

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Prosciuttine
Prosciuttine

La vicenda delle Prosciuttine sta facendo il giro di Perugia e di tutta l’Umbira. Tutto nasce da un annuncio per la ricerca di dipendenti  per lavorare in una prosicutteria in piazza Mattoetti a Perugia, le femministe di Perugia hanno criticato la locandina esposta fuori del locale di prossima apertura, poiché offende le donne ed è di cattivo gusto.

Prosciuttine
L’annuncio della discordia

In particolare il polverone è stato scatenato da  una l’immagine ispirata a Miss Piggy, il celebre porcellino-pupazzo del Muppet Show, presente nella locandina-annuncio, e dal nome “Prosciuttine”.

Il nome Prosciuttine deriva da una logica creativa di cui Antonio Ricci, autore di “striscia la Notizia” è stato pioniere, ovvero le “veline”. Non mi sembra che qualcuna si sia scagliata contro Ricci e contro Striscia la Notizia, a parte un ridimensionamento dei siparietti delle veline, (rispetto alle prime edizioni del noto programma satirico), per un uso eccessivo dell’immagine femminile.

Alla fine contra l’offerta di lavoro

Se si vuol vedere il bicchiere mezzo vuoto, gli argomenti potrebbero esserci tutti, se lo si vuol vedere mezzo pieno va considerata la opportunità di lavoro per se stessa, in un periodo dove la disoccupazione è una nota dolente della nostra regione.

Le parole del titolare della futura prosciutteria

«E’ una goliardata, ovviamente». L’imprenditore non nasconde il proprio stupore per una polemica che non si aspettava proprio: «Abbiamo utilizzato questo annuncio per tutti i nostri locali (dieci quelli già inaugurati in mezza Italia, ndr) e non ci sono mai stati problemi, né abbiamo ricevuto lamentele», evidenzia Leoncini, escludendo qualsiasi «intento provocatorio o sessista».

Sottolinea ancora il titolare del locale: «Sono state proprio le ragazze che collaborano con noi a inventare questo termine, perché il nostro è un ambiente giovane e allegro. È una cosa spiritosa e nessuna di loro si è mai sentita in imbarazzo e tanto più, offesa», sostiene Leoncini. Un appellativo c’è anche per i colleghi uomini: «Loro li chiamiamo prosciuttieri, perché sono i moschettieri del prosciutto».

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