Dalla Passeggiata Francescana alla nuova Via del Trasimeno

Percorsi di trekking in Umbria

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passeggiata francescana
© Chantal Sikkink photographer

Il trekking, ovvero la passeggiata sportiva all’aria aperta, coinvolge, di anno in anno sempre più appassionati. L’Umbria è il teatro ideale per questo tipo di attività, sia per la bellezza dei suoi paesaggi sia per l’esistenza di percorsi molto interessanti e variegati.

La primavera, poi, è un richiamo ad uscire di casa, per raccogliere asparagi o semplicemente per respirare una boccata d’aria fresca.  C’è chi sceglie i percorso verde, ma anche chi, scarponcini ai piedi e zaino in spalla, opta per percorsi più avventurosi.

Un percorso particolarmente adatto a quest’attività è la Via Francigena. Molti la considerano la Via di San Francesco, ma in realtà essa ha origini molto più antiche. Nello specifico, fa parte delle vie Romee, ovvero delle strade che dall’Europa – ed in particolare dalla Francia – conducevano a Roma e, da qui, alla Puglia, dove erano situati i porti d’imbarco per la Terrasanta. Quindi essa veniva percorsa prevalentemente da pellegrini e crociati.

Pochi sanno, invece che esiste un “Via Francescana” nel vero senso del termine. Si tratta di un percorso  ricostruito a fine anni Novanta dall’olandese  Kees  Roodenburg. Un itinerario lungo 495 km e suddiviso in 32 tappe, che unisce i luoghi frequentati dal Poverello durante i suoi viaggi tra Firenze e Roma.  San Francesco, inutile dirlo, amava la natura e, proprio per questo, nei suoi viaggi sceglieva non il percorso più breve, ma quello che gli garantiva di immergersi in scenari e paesaggi straordinari.

La passeggiata di Roodenburg  unisce quindi posti idilliaci a chiese, chiesette e conventi che lo stesso San Francesco avrebbe visitato.  Si parte da Firenze, da Santa Croce, ove inizialmente San Francesco costruì una chiesetta e delle capanne.  Si potrebbe anche direttamente  partire da S.Ellero, evitando così di iniziare la passeggiata con un viaggio in treno (Firenze – S. Ellero).

La prima tappa conduce fino al Passo della Consuma.  Una vera e propria “partenza in salita”, visto che l’ascesa prevede un dislivello di 1015 m.  Fortunatamente la seconda  tappa si presenta più tranquilla e adatta anche ai meno allenati.  Qui la salita da compiere è di soli 320.  Le tappe sono ben descritte e ci sono mappe per i più esperti.  Per ogni tappa è stata predisposta una lista di alberghi, ristoranti, B & B, con indirizzo, numero di telefono e email.

I paesaggi che offre questo cammino fanno completamente dimenticare l’epoca in cui viviamo.  Si può camminare per ore e ore, senza incontrare anima viva…. eccezion fatta per  qualche lepre, qualche cervo o qualche cinghiale.  A seconda della stagione in cui si intraprende il cammino, ci si può ritrovare in mezzo a colonie di funghi mai visti prima o a innumerevoli varietà di fiori piccoli e grandi, dai colori teneri o sgargianti.

Oltre a godere di vedute meravigliose,  lungo la strada si inizia a liberare la mente dai pensieri e a guardarsi a livello interiore.

Ogni tappa è diversa, non solo perché cambiano percorsi e paesaggi, ma anche perché con essi cambiano le emozioni stesse che il viandante percepisce.

Può capitare di sentirsi scoraggiati, soprattutto quando la difficoltà e la fatica si fanno sentire, cosa che può tranquillamente accadere quando si affrontano la salita che da Sansepolcro porta, passando per Montecasale, a Lama, oppure quella che caratterizza la tratta Assisi – Monte Subasio – Spello.

La fiducia in se stessi torna, anzi si potenzia, quando ci si rende conto di essere in grado di affrontare anche percorsi difficili.  Per quel che mi riguarda, entrare ad  Assisi è stato veramente emozionante, malgrado io ci fossi già stata un’infinità di volte prima.   Non so cosa accadrà – e soprattutto cosa proverò – quando finalmente raggiungerò Roma. Scoppierò in lacrime o mi metterò a saltare come una bambina? Quel che è certo è che, passo dopo passo, ho istaurato un “legame” particolare coi miei compagni di “viaggio” e che riesco a superare i miei limiti. Non importa se il prezzo da pagare è qualche dolore muscolare o qualche vescica ai piedi.

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La prossima volta che avete voglia di fare un po’ di trekking, scegliete magari un pezzo della Passeggiata Francescana.  Perché limitarsi a ripercorrere sempre le strade già battute, quando la nostra Umbria ci offre itinerari sempre nuovi e affascinanti? Ci sono i sentieri della CAI , la Francigena e… La Via del Trasimeno. Quest’ultima è stata presentata di recente, a Passignano, dal suo ideatore, Fabrizio Pepini, e dai suoi amici (l’associazione “Camminare Guarisce”). Si tratta di un percorso di 160 km suddiviso in 7 tappe.

A questo punto non mi resta che augurare a tutti una buona passeggiata.

Chi volesse saperne di più può visitare i siti www.franciscaansevoetreis.nl;          www.viefrancigene.org; Www.laviadeltrasimeno.org; www.lagotrasimeno.net

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