
Quando si parla di Expo 2025 Osaka, si parla di un evento mondiale dove ogni Paese può mostrare la propria idea di società futura. Un modo per farlo è attraverso i cosiddetti “Self-built Type A”: padiglioni unici, completamente progettati e costruiti dai Paesi stessi. Ed è proprio qui che l’Italia, con l’Umbria in primo piano, ha saputo distinguersi. Il contributo umbro, fatto di arte, natura e idee innovative, è stato riconosciuto come un esempio ideale di come territorio e futuro possano andare a braccetto. In questo articolo scopriamo come l’Umbria, al fianco delle grandi nazioni, sia riuscita a interpretare e raccontare il tema centrale dell’Expo—“Designing Future Society for Our Lives”—con stile, originalità e visione europea.
Padiglioni indipendenti: il caso Umbria
Tra i molteplici aspetti dell’Expo 2025 di Osaka, i padiglioni “Self-built Type A” si sono imposti come il terreno privilegiato per riflettere sul futuro della società e sulle visioni territoriali più innovative. In questo orizzonte, il contributo umbro all’interno del Padiglione Italia ha offerto una narrazione esemplare capace di combinare radici culturali, slancio all’innovazione e sostenibilità, ponendo la regione al centro del dibattito internazionale sulle società a venire.
Self-built Type A: il concept dietro l’indipendenza
I padiglioni “Self-built Type A” all’Expo 2025 sono quelli totalmente pensati, costruiti e organizzati dai Paesi partecipanti, liberi da vincoli strutturali e progettuali imposti dagli organizzatori. Questo spazio di autonomia creativa consente alle nazioni di interpretare il tema generale “Designing Future Society for Our Lives” non solo come manifestazione tecnologica, ma come sintesi della propria identità – storica, civica e progettuale.
Il risultato è una pluralità di narrazioni, modelli architettonici e soluzioni sostenibili: dagli impianti hi-tech giapponesi e scandinavi alle poetiche umanistiche di regioni come l’Umbria, che hanno fatto dell’autenticità, della bellezza e della qualità della vita i propri temi cardine.
L’Umbria come paradigma: tra radici e futuro
Nel Padiglione Italia, l’Umbria ha rappresentato non solo una terra di eccellenze storiche e artistiche, ma anche un laboratorio vivente per un nuovo modello di società. Il programma “Umbria in tutti i sensi” ha offerto un’esplosione di talenti: mostre di capolavori come il Gonfalone della Giustizia del Perugino (presentato per la prima volta all’estero), eventi musicali, incontri istituzionali, laboratori esperienziali e percorsi naturalistici.
Questa declinazione locale del concept generale ha affermato con forza come la rigenerazione creativa, l’inclusione sociale, il turismo slow e l’agroalimentare d’eccellenza possano essere il cuore pulsante di una nuova società: green, solidale e capace di restituire valore alla comunità. La scelta di un modello territoriale integrato riflette una visione europea che non sacrifica la tradizione sull’altare della tecnocrazia, ma fa della cultura e della natura una risorsa strategica.
L’impatto globale della narrazione umbra
L’Expo 2025 di Osaka ha visto quarantasette nazioni scegliere la formula “Self-built Type A”, dimostrando come il valore della progettazione autonoma e identitaria sia riconosciuto a livello internazionale. Il Padiglione Italia, con la significativa presenza umbra, è stato premiato dal BIE per il migliore sviluppo tematico, in virtù di una narrazione coerente, sensibile e profondamente attuale.
Questo successo non è stato solo istituzionale: diversi analisti internazionali hanno evidenziato come l’Umbria, con i suoi modelli di sviluppo sostenibile, abbia incarnato in pieno la sfida “Designing Future Society for Our Lives”, offrendo una visione replicabile capace di intrecciare valore locale e prospettiva globale.
Il territorio come chiave del futuro
L’esperienza umbra a Expo Osaka dimostra che il futuro non si costruisce solo con tecnologia e smart cities: servono comunità coese, cultura attiva, paesaggi tutelati e innovazione diffusa. I Self-built Type A sono la dimostrazione che le storie più autentiche, come quella dell’Umbria, possono diventare paradigmi universali. E forse, proprio dalle radici profonde di una regione italiana nasce l’idea più avanzata di società futura: inclusiva, sostenibile e capace di generare benessere vero.
Immagine presa dal sito giapponese: https://miyoca.jp/go/2253














































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