La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, ma solo in Italia

nel resto del mondo la Befana non esiste

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La Befana viene di notte, in Italia, e nel resto del mondo?

6 Gennaio festa dei Re Magi e/o Befana!

Su internet e nei libri si trovano tante spiegazioni per “la Befana”, che innanzitutto non è una strega ma una vecchietta, abbastanza brutta, ma simpatica.  La vera Befana non ha un cappello (da strega) ma un fazzoletto in testa, non ha un mantello, ma uno scialle di lana, gonne lunghe coi toppi, calzettoni colorati e scarpe comode, ma ciò che la distingue ancora di più dalla “strega” è che cavalca (ahimè cari produttori/commercianti) la scopa al contrario, cioè con le ramaglie davanti, per non parlare del fatto che non trasforma nessuno in ranocchio o non produce mele col veleno, oltre ad avere le unghie lunghe.  La befana è una vecchietta che lavora, soprattutto la notte del 5 al 6 gennaio!

Come mai, questa vecchietta ha preso il sopravvento e comunque quando è nata la “signorina!?”  Col simbolo del cristianesimo che troneggia a Roma, ossia il Vaticano!  Fa pensare molto.  Come mai molti festeggiano lei e non i Re Magi?  L’origine va proprio cercato nei riti propiziatori pagani, X – VI a. C. e gli antichi Romani.  Ognuno ci ha messo un po’ del suo, gli antichi Romani, per esempio, credevano in figure femminili mitologici che volavano sui campi coltivati per propiziare la fertilità dei futuri raccolti.  Il Cristianesimo facendo sopravvivere un po’ dei miti pagani, ha creato una nuova figura che contiene influenze di tutte e due le tradizioni (pagane e non).  Secondo una leggenda i Re Magi, diretti a Betlemme si fermarono a bussare alla porta di un’anziana per chiedere indicazioni sulla strada da percorrere.  Ottenute le informazioni, i Re Magi ringraziarono la donna e la invitarono a seguirli per rendere con loro omaggio a Gesù.  L’anziana rifiutò e tornò in casa.  Non appena i tre se ne furono andati, la donna si convinse di aver commesso un errore: così si mise in cammino in cerca dei Magi. Non riuscendo a trovarli bussò a ogni casa, lasciando a tutti i bambini dei regali non sapendo dove si trovasse Gesù.  Così, da quel giorno la vecchia continua a percorrere le vie del mondo, distribuendo doni ai bambini buoni e carbone (o aglio) ai più scapestrati.  Molto carino, per chi vuole approfondire, è la “favola” scritta da Don Giampaolo Perugini: “La vera storia della befana!”

Come mai si dice Epifania, perché il 6 gennaio si chiama così?  Epifania è una parola di origine greca che significa Manifestazione.  E’ il giorno durante il quale si celebra Gesù, visitato dai Re Magi e riconosciuto come figlio di Dio ed è dal termine Epifania che deriva la parola Befana!  I cambiamenti della lingua italiana sono stati molti, hanno avuto inizio quando dal latino si è passati a parlare prima la lingua volgare, e infine l’italiano.  I termini latini venivano riportati spesso in modo errato, ed è così che Epifania è diventato Beffania.  L’anziana che porta i doni ai bambini, erede della dea Strenia e di Abundia, è passata dall’essere Strega della Beffania al più semplice Befana.

Ad Urbania (Marche) viene tradizionalmente collocata la Casa Ufficiale della Befana.  In Toscana, nella provincia di Grosseto, esistono i “Befani”, uomini che il giorno dell’Epifania vanno assieme alla Befana per le vie cittadine dei paesi a eseguire canti tradizionali maremmani, augurando la “buona Pasqua” (augurio legato alla liturgia dell’Epifania, quando in Chiesa viene letto “l’annuncio del giorno di Pasqua”).  In Umbria abbiamo la Motobefana che alle 09:00 partirà da Piazza IV Novembre (tante befane in moto e scooter), ad Arrone (TR) parte alle 10:00 la 36° Corsa della Befana, a Gubbio “La Befana del Pompiere” , dove alle ore 11:30 in Piazza Grande la befana scende volando dalla torretta del Palazzo dei Consoli, a Rivotorto la Befana viene dal cielo alle 14:30 col parapendio direttamente dal Monte Subasio, a Ponte San Giovanni dalle 15:00 ci sarà invece la sfilata dei Re Magi con arrivo della Befana, a Narni ci sarà la Grande Tombola nel Teatro Comunale dalle ore 15:30, ad Assisi alle ore 16:30 la befana si calerà dalla Torre Campanaria in Piazza del Comune, a Orvieto la trovi nella piazza antistante al bellissimo Duomo, a Monte Castello di Vibio la Befana insieme a Babbo Natale darà il saluto finale.  La Befana però sarà anche nei paesini più piccoli, meno frequentati, la puoi praticamente trovare dovunque, a piedi, in moto, sui pattini o appeso a un parapendio!  I Re Magi!?  I cari Re Magi li possiamo soprattutto trovare là dove ci sono i presepi viventi, come quello di Marcellano, Ripa, Borgo di Antria, Civita di Bagnoregio, Corciano, Deruta e Bettona.

All’estero?  All’estero non conoscono la brava Befana, all’estero festeggiano il passaggio dei Re Magi.  In Belgio si può diventare re o la regina di casa per un giorno, basta trovare il mandorlo nascosto nel tipico dolce per l’epifania.  Questi dolci vengono fatti in casa o direttamente comprati dal pasticciere con tanto di corona di carta!  La corona che dovrà essere indossato da chi troverà il mandorlo.  I bambini si divertono anche a travestirsi da re magi, usando pezzi di stoffa, il scola pasta come copricapo per i più spiritosi, colorando i loro visi di giallo o marrone per poi passare di porta in porta, cantando che hanno scarpe vecchie e se magari qualcuno li possa aiutare.  Sperano in delle monete che vanno inserite nel barattolo di latta che si portano dietro, ma qualcuno, come si usa con Halloween gli regala qualche dolcetto.  Anche i francesi (diretti vicini dei belgi) hanno un dolce speciale per l’Epifania, però al posto del mandorlo viene nascosto all’interno del dolce una fava.  Questa usanza ha origini antichissime: nata nel periodo dell’Impero Romano, è stata tramandata fino ai giorni nostri per la gioia dei più piccoli.  Nel nord della Francia, dal XIV secolo, si mangia per quest’occasione la galette des rois: è consuetudine tagliarla in tante fette quanti sono gli invitati, più uno. Quest’ultima parte viene chiamata “la parte del Buon Dio” o “la parte del povero”, ed era la parte tradizionalmente destinata al primo povero che si presentava alla porta.  Nel sud della Francia, al posto della galette, si usa preparare una brioche a forma di corona, decorata con frutta candita zucchero.

In Romania come in Belgio, ancora oggi in alcuni paesi i giovani vanno lungo le strade, bussando alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie.  Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo, dolci o frutta secca.  I sacerdoti invece vanno di casa in casa per benedire. In Ungheria i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno nelle abitazioni, portandosi dietro un presepe, e in cambio ricevono qualche soldo.   In Spagna, la mattina del 6 gennaio, tutti i bambini si svegliano all’alba non per vedere cos’hanno i Re Magi.  Secondo la tradizione, la sera del 5 gennaio, i bambini mettono davanti alla porta d’ingresso un gran bicchier d’acqua per i cammelli assetati e qualcosa da mangiare.  In molte città si tiene il corteo dei Re Magi, dove i tre Re sfilano per le vie cittadine a bordo di carri decorati per portare doni ai bambini che sono stati buoni durante l’anno.  La tradizione spagnola è stata ereditata in molti paesi dell’America centrale, come in Messico, nell’isola di Cuba, e anche nell’America del Sud.

 In Germania solo in tre stati federali (essendo prevalentemente protestante) viene festeggiato la venuta dei Re Magi.  Preti e chierichetti bussano di porta in porta per raccogliere offerte dopo avere cantato (come si usa in Belgio).  In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo giorno, da Natale fino al 6 gennaio sono effettivamente 13 giorni.  La tradizione vuole che dall’11 di dicembre fino al 25, arrivi un Babbo Natale al giorno, che poi, dal 25 dicembre in poi, se ne andranno uno alla volta, fino ad arrivare al tredicesimo Babbo Natale che decreterà la fine delle feste.  In Russia passa Padre Gelo accompagnato da Babuschka (una vecchietta) a portare i regali essendo il 6 gennaio, per loro (ortodossi) Natale.

I messicani il 6 gennaio mangiano un dolce tipico, chiamato La Rosca de Reyes, per evitare una maledizione dalla bruja maléfica (strega).

Il 6 gennaio è un giorno di festa che molti festeggiano, noi con la Befana e i Re Magi, altri solo coi Re, altri ancora con Babbi Natali, Padre Gelo e Babuschka.  Poi stiamo tutti buoni, più o meno, finché non finisce il carnevale, ma questo è un’altra storia…

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