CORONAVIRUS IMPRESE E BANCHE

I preziosi consigli dell'esperto in materia, Avv. Daniele Fantini

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imprese-e-banche
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Premessa:

In questo periodo di grave emergenza sanitaria a causa del covid-19, il Governo ha adottato tutta una serie di misure restrittive per evitare il diffondersi del contagio. Molte imprese e aziende che costituiscono il tessuto connettivo e produttivo del nostro Paese sono state costrette ad interrompere l’attività produttiva e a chiudere i battenti. Di recente il Governo Italiano ha emanato ben due Decreti Legge il “Cura Italia” n. 18/20 ed il Decreto liquidità n. 23/20.

In particolare quest’ultimo prevede la possibilità di accedere a finanziamenti di vario importo con la garanzia totale o parziale dello Stato Italiano. Sembra però che questo accesso al credito non sia così semplice e diretto e le Banche abbiano invece la discrezionalità nell’erogare questi finanziamenti attraverso un’istruttoria che tra i vari criteri prevede una valutazione del c.d. merito creditizio.

Abbiamo interpellato l’avvocato Daniele Fantini, cultore ed esperto di diritto bancario per fargli alcune domande al fine di fare chiarezza sulla situazione attuale.

L’avv Fantini risponde

AVV FANTINI
AVV FANTINI

“Avvocato Fantini ci può dire e chiarire, visto che c’è molta confusione, quale è la attuale situazione dei finanziamenti alle imprese ?”

“LA situazione  ad oggi è ancora piuttosto confusa. Il Decreto liquidità n. 23/20 di aprile in effetti prevede la possibilità di accesso al credito per le imprese con vari scaglioni di importo e con garanzia decrescente dello Stato (dal 100% a scendere in alcuni casi all’80%), ma nonostante la lettera della norma non è ben chiaro come e sotto quali condizioni verranno erogati questi finanziamenti. C’è ancora poca chiarezza e le Banche non hanno ancora deliberato le linee guida per attivare la garanzia dello Stato.”

“Avvocato Fantini si sente dire da più parti che i finanziamenti saranno comunque subordinati al c. d. merito creditizio di un’impresa. Ci può dire che si intende per merito creditizio e come si fa a capire il merito di un’impresa?”

“Il merito creditizio rappresenta la c. d. affidabilità e stabilità commerciale di un’impresa, ovvero il suo stato di impresa virtuosa che non ha segnalazioni pregiudizievoli in Centrale Rischi di Banca d’Italia. Se un’impresa è segnalata ad esempio nella categoria di rischio della sofferenza, non potrà mai beneficiare del finanziamento, probabilmente nemmeno di quello minimo di € 25 mila e dunque non potrà beneficiare delle misure del Decreto liquidità.”

“Cosa deve fare dunque un’impresa prima di richiedere il finanziamento?” 

“Deve semplicemente fare una visura in Centrale Rischi di Banca d’Italia per vedere quale è la situazione del proprio merito creditizio, ovvero lo stato dei rapporti bancari. Se non ci sono segnalazioni pregiudizievoli da parte delle Banche potrà richiedere l’accesso al credito, diversamente se fosse segnalata ad esempio a sofferenza non potrà preventivamente accedere.”

“Ma non ci sono strumenti di legge che permettono all’impresa di tutelarsi ? Visto che lei ha molta esperienza in questa materia può darci consigli utili?”

“Assolutamente si. Il nostro ordinamento giuridico prevede diversi rimedi processuali e non processuali per richiedere la cancellazione delle segnalazioni pregiudizievoli che sono errate/illegittime. Faccio una premessa. Le Banche prima di segnalare a sofferenza un soggetto devono rispettare due requisiti: uno formale ovvero preavvisare con una raccomandata che segnaleranno la posizione del cliente e uno sostanziale ovvero compiere una istruttoria preventiva per verificare se il soggetto che segnaleranno è in una situazione simile all’insolvenza. Se non rispettano uno dei due la segnalazione non è valida e si può impugnarla anche con un ricorso d’urgenza davanti ad un Giudice. Tengo a fermamente a precisare che il solo inadempimento non basta per segnalare. Quindi se non sono state pagate alcune rate di un mutuo ad esempio o il correntista affidato ha sconfinamento a più riprese, ciò non basta per segnalarlo.”

“Per la sua esperienza in quanti casi si può spuntarla sulla Banca?”

“Guardi posso dirle che su un campione di 50 posizioni esaminate, abbiamo riscontrato che almeno il 60/% delle stesse non era regolare e dunque le abbiamo impugnate innanzi al Giudice e portato a casa il risultato. I Giudici hanno ordinato alle Banche di cancellare quelle segnalazioni. Così l’impresa ha “ripulito” il proprio merito creditizio, diventando nuovamente un soggetto potenzialmente attivo sul mercato del credito. Ovviamente ogni caso è a sè e va analizzato attentamente e preventivamente con la collaborazione del cliente.”

 

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